«Osservando il fratello»

Elia si è integrato a meraviglia nel gruppo di TUTTI IN GIOCO e i suoi progressi sul campo sono notevoli. Sentiamo il parere di sua mamma Aline, che pone l'accento sull'importanza del progetto e sul "segreto" che ha portato Elia alla sua grande passione per il calcio.


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Mio figlio Elia è un bimbo di 13 anni affetto da trisomia 21.  È cresciuto sui campi da calcio osservando il fratello più grande. Non voleva perdere nessuna sua partita, ed è ancora così!

Da qui è nata la sua grande passione per il calcio.  La possibilità di partecipare al progetto TUTTI IN GIOCO ci è stata proposta, un po’ per caso, da un amico. 

Da quando esiste la squadra, Elia ne fa parte. Si è subito trovato a suo agio, potendo esprimere le sue particolarità e diversità, grazie a degli allenatori attenti e molto sensibili.

TUTTI IN GIOCO è un gruppo importante per mio figlio. Ogni allenamento è puro divertimento e ogni partita è una festa, pur rispettando la serietà di tutto quello che fanno.

TUTTI IN GIOCO permette ai nostri figli, pezzi unici di questo mondo, di esprimere se stessi e di essere dei ragazzi straordinari!

Aline, mamma di Elia

UN GRUPPO DI GENITORI STRAORDINARI

Qual è il segreto di TUTTI IN GIOCO? Perché la squadra è così compatta e vincente? Aline, mamma di Elia, fa parte dei genitori straordinari che hanno affidato i loro figli al progetto di Simona Gennari. Diamo spazio alle sue considerazioni, dalle quali emerge soprattutto la gioia di giocare e di stare insieme con i propri compagni e con quei supporter che sono sempre pronti a sostenere i loro amici speciali in un contesto che privilegia uno spirito comune.

«Un'accoglienza commovente»

Nicola si è integrato a meraviglia nel gruppo di TUTTI IN GIOCO e i suoi progressi sul campo sono notevoli. Sentiamo il parere di sua mamma Anita, che pone l'accento sull'importanza di un'accoglienza che definisce «commovente».


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«Ci ha commosso l'accoglienza di TUTTI IN GIOCO. Ogni allenamento è un'occasione di incontro e di gioia con altre famiglie.

Per Nicola è un luogo in cui può essere sé stesso, gli fa bene sia sul piano fisico, sia su quello mentale. Le opportunità di vivere un rapporto di amicizia veramente poche, c’è un evidente imbarazzo ad affrontare una realtà diversa, perché Nicola non parla e i suoi coetanei fanno fatica a coinvolgerlo.

Una situazione che comprendo, anche se ogni mamma ha sempre il desiderio di vedere felici il proprio figlio. Nutrivamo poco interesse per il calcio, invece ci ha stupito.

All’inizio, Nicola voleva abbandonae il campo, ma da quando Michele lo ha preso per mano e gli ha aperto le porte di TUTTI IN GIOCO, lui si sente parte ingrante di questa bella realtà.

Divertimento puro e soprattuto un gruppo di amici che si vogliono bene e si cercano tra di loro, in un ambiente sano e accogliente».

Anita, mamma di Nicola

 

UN GRUPPO DI GENITORI STRAORDINARI

Qual è il segreto di TUTTI IN GIOCO? Perché la squadra è così compatta e vincente? Anita, mamma di Nicola, fa parte dei genitori straordinari che hanno affidato i loro figli al progetto di Simona Gennari. Diamo spazio alle sue considerazioni, dalle quali emerge soprattutto la gioia di giocare e di stare insieme con i propri compagni e con quei supporter che sono sempre pronti a sostenere i loro amici speciali in un contesto che privilegia uno spirito comune.

«I bimbi ci riempiono il cuore di gioia»

Aiutare i bambini che si trovano in una situazione di disagio per mille motivi diversi e la voglia di passare del tempo insieme divertendosi. Harley for Children Ticino, l’associazione che sostiene anche il nostro progetto di “Tutti in gioco”, ha la missione di raccogliere fondi a favore della realtà ticinese.


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Cristina «Cri», segretaria con il marito Paolo «Zazza», e altri membri di comitato con il Presidente Efrem Serio in testa, è spesso presente alle partite dei nostri calciatori. «Siamo fieri nel vedere il nostro logo sulla loro maglietta e li tifiamo con grande piacere. “Tutti in gioco” rientra nei programmi a medio termine di Harley for Children Ticino, al quale abbiamo associato nel biennio 2021-2022 il sostegno al Fondo “Genetics of Road” del Prof. Gian Paolo Ramelli dell’Ente Ospedaliero Cantonale di Bellinzona, e ne 2022 la Culla San Marco di Bellinzona, preasilo per bimbe di famiglie con reddito medio-basso ma anche bambini e donne in difficoltà di vario genere».

Sostenitore di HFCT è il Garage «Ice House Customs» di Castione di John Huber (figlio di Cristina), che dona il ricavato annuale del suo «Melt Down Party» all’associazione HFCT. Raccolte fondi previste per il 2023 sono «The Hard Rocky Custom Show» di Lugano, il «Patch Adams» con i bikers BB92 di Bellinzona e la grigliata al Canvetto Ponte di Valle di Canobbio, sede di HFCT. Li ritroveremo in veste di Babbi Natale in Harley alla festa di chiusura della stagione organizzata da Simona Gennari per “Tutti in gioco”. «Siamo presenti su più fronti e vorrei ringraziare tutti coloro che con le loro donazioni ci aiutano ad aiutare!».

Harley for Children Ticino esiste da un decennio «ma senza i tanti soci, amici e sostenitori che ci sono vicini, non avremmo potuto fare nulla. Il sorriso dei bimbi ci riempie il cuore di gioia e ci sprona a continuare».

IL MITO DELLA HARLEY PER AIUTARE I BAMBINI DEL TICINO


La moto Harley Davidson è un mito mondiale e cattura l’attenzione di numerosi ammiratori e simpatizzanti. Grazie a questo fascino inimitabile, HFCT organizza ogni anno raduni, feste ed eventi per raccogliere fondi da donare ai bambini. La tassa sociale “una tantum” si divide in due categorie: CHF 50.00 per la tessera Milwaukee e CHF 90.00 per la tessera Route 66. Per rimanere soci attivi è richiesto un versamento simbolico di 1 franco. I contributi liberi dei numerosi soci e simpatizzanti fanno di questa associazione di amici un fulcro di beneficenza sul suolo cantonale molto apprezzato. Contatto info@harleyforchildrenticino.ch e ulteriori informazioni su www.harleyforchildrenticino.ch

 

L'entusiasmo coinvolgente della «Simo»

La stima e il rispetto di cui gode Simona Gennari a tutti i livelli del calcio, lei che per anni ha vestito con successo anche la maglia della nazionale rossocrociata, danno la dimensione di una donna di forte personalità che si è fatta strada in un ambiente tradizionalmente maschile. 


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Il suo progetto Tutti in gioco ha conquistato il cuore. Oggi propone oltre dieci calciatori che si ritrovano ogni settimana al campo Tavesio di Porza e continua a godere del sostegno di Special Olympics. «Siamo partiti con un allenamento di un’ora, adesso giochiamo regolarmente in anteprima alle partite di campionato contro avversari con e senza disabilità. Vorrei sottolineare la sensibilità e la correttezza di chi ci affronta».

Grazie ai suoi contatti, «Simo» ha coinvolto dei testimonial come Kubilay Türkyilmaz, Régis Rothebühler, Fulvio Sulmoni, Karl Engel, Vincent Cavin, Vicky Mantegazza e Luana Valentino, che hanno reso un evento ogni uscita dei ragazzi di Det Qerkini, coadiuvato da altri cinque assistenti e naturalmente dalla sua responsabile. «Questo spirito favorisce la conoscenza e il rispetto di varie forme di disabilità».

Il premio etico alla carriera, ricevuto lo scorso anno da una Gennari commossa, è il riconoscimento più forte dei suoi valori umani e sportivi. La filosofia di «Simo» si estende all’intero Raggruppamento San Bernardo, di cui è stata per 15 anni il direttore sportivo, e ai genitori. «Ci aiutano molto, il rapporto con loro è fondamentale. Ci affidano i loro figli con grande fiducia, sono i nostri principali alleati».

Pure gli arbitri sono in prima fila. Silvio Papa, responsabile dei fischietti della FTC, gode della massima stima di Simona Gennari, sempre severa con chi non rispetta questa classe che favorisce la crescita dei giovani della categoria. «Premiamo i nostri ragazzi per il loro comportamento corretto, l’etica va oltre l’importanza della vittoria sul campo. L’obiettivo è quello di regalare sorrisi e divertimento senza l’assillo di diventare campioni».

SIMONA GENNARI, ESPERIENZA E VALORI

Giocatrice d’élite e bomber della nazionale svizzera, responsabile del calcio femminile e membro di comitato della Federazione Ticinese, allenatrice di serie A con diploma A UEFA, direttore sportivo del Raggruppamento San Bernardo. Simona Gennari, segretaria di direzione della «Fondazione Il Gabbiano», si dedica oggi ai suoi ragazzi di Tutti in gioco con grande entusiasmo e porta avanti un progetto che ha conquista ogni giorno il cuore di chi crede nel suo straordinario lavoro quotidiano.

«Mi considerano un fratello maggiore»

Detjon, l’idolo dei ragazzi di Tutti in gioco, non occupa per caso il posto di allenatore in questo progetto. Simona Gennari lo ha scelto dal serbatoio della fervida sezione giovanile del Raggruppamento San Bernardo per l’attitudine con cui “Det” ha vissuto il calcio all’interno della società luganese.

 


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Cresciuto nel Raggruppamento San Bernardo, dove ha giocato dagli Allievi C agli Allievi A nel ruolo di attaccante, per poi passare a vice degli E2 (a soli 17 anni) fino a responsabile dei D9, dal 2019 Detjon Qerkini è a capo di un team di allenatori che si dedica con amore alla squadra di Tutti in gioco, che richiede la presenza in campo di un formatore per ogni due giocatori.

Det, cosa significa per te guidare questi ragazzi? «È semplicemente meraviglioso. I progressi che hanno compiuto sul piano personale in questo percorso ripagano l’intero ambiente che ha vissuto lo sviluppo di questo progetto. Ringrazio Simona per la fiducia e i genitori che ci hanno affidato i loro figli, credendo nel nostro e nel loro lavoro. Condividiamo queste emozioni forti con la gioia di ritrovarci al campo ogni settimana per nuove scoperte che ci fanno crescere insieme».

I tuoi giocatori, sempre più numerosi, hanno un “feeling” straordinario con te. Come ti vivono nel tuo ruolo di allenatore? «Mi vedono piuttosto come un fratello maggiore e devo dire che mi ascoltano sia in allenamento sia in partita. Simona resta il faro, lei che ha ideato e continua a plasmare questo progetto, e apprezzo molto il sostegno che mi assicura nei miei compiti».

È stato difficile adattarsi alla nuova responsabilità di Mister speciale? «Assolutamente no, adoro i miei bambini. Fin da piccolo ho conosciuto la disabilità, in quanto mia madre era la badante di una ragazza di 42 anni con difficoltà intellettive. Le seguivo anche in vacanza, a Forte dei Marmi, e ricordo che io cantavo con lei perché amava la musica. Sono cresciuto senza distinzioni e mi sento bene con le persone speciali, perché essere speciali – come dice una citazione – significa riuscire a far capire che il proprio punto debole diventa quello di cui si va più fieri».

Siete partiti con due giocatori prima della pandemia, oggi siete in tredici e le adesioni continuano ad aumentare. Qual è il tuo bilancio di questi tre anni?  «Se guardo i singoli progressi e la crescita collettiva della squadra, sono molto felice. Pensare a un bambino che aveva qualche timore ad allenarsi e che invece oggi partecipa con serenità anche alle nostre partite su un campo di dimensioni regolari, è straordinario».

DETJON QERKINI, UNO SPORTIVO NATO

Detjon Qerkini, per tutti “Det” , è nato il 6 agosto 1997 sotto il segno del Leone e da sempre vive a Lugano con la sua famiglia originaria del Kosovo. Calcisticamente è cresciuto nel Raggruppamento San Bernardo, la società della quale fa parte la squadra di TUTTI IN GIOCO, e vanta un trascorso di tutto rispetto anche nei Lugano Tigers di basket, fino a indossare la maglia della Selezione Ticino e della Nazionale svizzera giovanile.

TUTTI IN GIOCO

Progetto integrato dal 2019 nel Raggruppamento San Bernardo
Responsabile Simona Gennari
Mobile 076 375 19 27
simo.gennari13@gmail.com
Coach Detjon Qerkini
Ragazzi da 8 a 18 anni
Allenamenti ogni venerdì Campo Tavesio di Porza dalle ore 18.00 alle 19.00
Tassa d’iscrizione CHF 150.-

Iscrizioni e donazioni

Grazie di cuore a tutti i nostri sostenitori